Dhumavati: la Megera, Dea della delusione e del lasciar andare
Dhumavati è una delle 10 Mahavidya, un gruppo di Dee tantriche (chiamate anche le “Grandi Sapienti”). Nello specifico rappresenta l’aspetto “terribile” delle Devi, le divinità femminili induiste.
Difatti Dhumavati viene descritta come una donna anziana, una Megera. Anche perché incarna la Dea della delusione e del lasciar andare.
Come avrai intuito siamo di fronte ad una divinità che si differenzia molto dall’immaginario predominante di grazia, bellezza, giovinezza e opulenza che spesso caratterizza una Dea.
Quindi, dopo aver analizzato gli aspetti del femminile connessi ai concetti di:
- Forza e protezione con Durga
- Abbondanza e buona sorte con Lakshmi
- Potenza inarrestabile e rivoluzione con Kali
- Saggezza, conoscenza e arti con Saraswati
- Matrimonio sacro e devoto con Parvati
- Amore, passione e desiderio con Radha
Eccoci oggi a parlare dell’aspetto solitamente più tetro e “sgradevole” della Shakti:
Benvenuto nel “mondo oscuro” di Dhumavati! Uno spazio, e soprattutto un’energia, che hanno sicuramente tanto da insegnarci!
Sei pronto ad accoglierlo?
Ti auguro buon viaggio tra le pagine del Blog di Yoga Planet!
Ma ora addentriamoci subito nei meandri chiaroscuri di Dhumavati…
Chi è Dhumavati?
Il nome di Dhumavati deriva dal Sanscrito e significa letteralmente “Fumosa” o “Fumante”, “Colei che dimora nel Fumo”. Ma è conosciuta anche come “la Vedova” poichè, a differenza delle Shakti fin qui analizzate, a lei non è associato alcun consorte. Il fumo, come la nebbia, non ha barriere, non ha corpo, non ha peso, si diffonde ovunque e tutto offusca.
Pertanto Dhumavati è la Dea di coloro che hanno perso tutto.
Nella tradizione tantrica Dhumavati rappresenta la fase del vuoto attraverso cui tutti noi dobbiamo passare lungo il percorso della suprema consapevolezza.
In particolare incarna aspetti quali:
- la tristezza
- la disperazione
- la perdita
- la sventura mondana
- il fallimento
- è considerata la Dea della vecchiaia
- Dea della vedovanza
- Dea della morte
In altre parole simboleggia ciò che per noi è più sgradevole.
Nonchè ciò che solitamente rifiutiamo di ammettere e da cui vogliamo allontanarci il più possibile. Ma questa Dea incarna anche la dignità di tutti i reietti e il potere che trasforma la sfortuna in illuminazione.
Infatti è proprio attraverso la grazia di Dhumavati che possiamo essere in grado di superare alcuni dei periodi più difficili della nostra vita. Dopotutto è la stessa Dhumavati a concederci i doni interiori del distacco e della libertà. Sebbene possa sembrare particolarmente tetra si dice persino che abbia un cuore tenero e viene descritta in molti testi come una donatrice di Siddhi (poteri soprannaturali) per i suoi devoti.
In sintesi Dhumavati è una Dea tanto complessa quanto affascinante.
È colei che ci sfida a guardare alla morte e alla distruzione in modo nuovo.
In più ci ricorda che la morte è parte della vita e che la trasformazione è necessaria per il rinnovamento.
Mito e iconografia della Dea
Sull’origine di Dhumavati ci sono diversi miti e leggende. Una storia narra che la Dea sia nata dalle ceneri di Sati, la prima moglie di Shiva. In questo contesto si racconta che Dhumavati si alzò dalla pira funebre dopo che Sati decise di immolarsi poiché suo padre aveva offeso lei e il proprio consorte. E fu così che Dhumavati venne al mondo carica di indignazione e della disperazione di Sati insultata e mortificata dal padre.
Un’altra storia dice invece che la Dea nacque quando Shiva maledisse la consorte per un atto di aggressione anti coniugale.
E ancora si narra che Dhumavati sia la manifestazione della Dea Durga, che assunse questa terribile forma per sconfiggere i demoni Shumbha e Nishumbha. Secondo questa leggenda, Durga era in guerra con i due demoni e si trovava in grande difficoltà. Fu così che si trasformò in Dhumavati, una Dea oscura e terrificante. Il fumo che emanava era così potente che i demoni ne furono sopraffatti e furono sconfitti.
Ma qual è la sua iconografia?
Solitamente Dhumavati viene raffigurata come un’anziana Megera.
Non a caso è descritta come alta, magra, brutta, instabile e arrabbiata. Per di più il suo viso è molto rugoso e scavato, i capelli sono grigi e arruffati. Indossa un abito bianco sporco o nero, a volte un velo scuro. I suoi tratti fisici e gli abiti che indossa sono spesso interpretati come simboli della morte, della povertà e della sofferenza.
Quale Dea di sventura e miseria è spesso rappresentata su un carro senza cavalli ed è associata al simbolo del corvo (un animale connesso al concetto di distruzione che però è, al tempo stesso, un simbolo di saggezza e intuizione).
Del resto è una delle rare Dee che non è convenzionalmente bella ma assume le sembianze di una strega o di una mendicante. Questo perché ha il potere di insegnarci che la bellezza esteriore svanisce, ma il nostro vero Sé divino rimane sempre intatto.
Infine Dhumavati abita nelle “ferite del mondo”, i deserti, le case in rovina, l’indigenza, la fame, la sete, i litigi, il lutto e altri luoghi “pericolosi”. Le vedove in generale si considerano nefaste, pericolose e suscettibili di possessione da parte di spiriti maligni.
I nomi di Dhumavati
Anche Dhumavati, come abbiamo già visto nel caso delle altre Divinità indiane, è spesso invocata dai devoti con nomi diversi. I suoi appellativi sono molti e vari.
E, ognuno di essi, riflette un aspetto della sua natura.
Alcuni dei nomi più comuni di Dhumavati includono:
- Jyeshtha, vale a dire “la Vecchia”.
Seppur, come già accennato, la sua “brutta forma” vuole insegnare al devoto a guardare oltre il superficiale, a scavare in profondità e cercare le verità della vita all’interno, anziché all’esterno. - Alakshmi, cioè “Colei che non è di buon auspicio”.
Per quanto sappiamo di essere al cospetto di una grande Maestra; una che rivela la conoscenza ultima dell’Universo, che è al di là delle divisioni illusorie, come di buon auspicio e di cattivo auspicio. - Bhavani, che significa “Colei che crea“. Questo nome riflette la sua natura dualistica, in quanto è sia la creatrice che la distruttrice.
- Mahakali, cioè “la Grande Kali“. Kali è un’altra Dea Hindu della morte e della distruzione mentre Dhumavati è spesso considerata una sua forma o manifestazione.
- Bhairavi, che significa “Colei che è Terrificante“. Questo nome riflette la sua natura sinistra e pericolosa.
- Bhuteshwari, che significa “Colei che è la regina degli spiriti”
- Chandika, cioè “Colei che è la figlia della luna“
- Kalaratri, che significa “Notte Nera“.
- Nirriti, che potremmo tradurre come “Colei che è la Distruzione“
Pratica dedicata a Dhumavati
Per poter lavorare efficacemente con la potentissima energia di Dhumavati è necessario prediligere pratiche che favoriscano il distacco dai pensieri.
In questo caso è particolarmente utile meditare sul silenzio primordiale e il vuoto.
Ecco alcuni suggerimenti per poter riconoscere ed ampliare le qualità di Dhumavati attraverso la pratica Yoga:
- Potresti inserire nella tua pratica (o durante le tue lezioni) alcune Posizioni Yoga di Flessione in avanti, detti anche Asana di Chiusura. Si tratta di una famiglia di posture che rappresenta l’abbandono e il lasciare andare l’idea che abbiamo di noi stessi. In qualità di Asana introspettivi, interiorizzano la pratica per cui, solitamente, si effettuano alla fine di una sessione Yoga.
Inoltre, se desideri approfondire appieno la natura divina di Dhumavati ti suggerisco di concentrarti anche sugli Asana da Meditazione che favoriscono l’attivazione dei Chakra più alti: Ajna e Sahasrara. - Dedicarti a Meditazioni o visualizzazioni utili per richiamare a te alcune specifiche virtù di Dhumavati.
- Individuare un personale Sankalpa, una risoluzione, che possa sostenere il tuo stato d’animo e aprirti alla compassione; sia nella pratica sul tappetino che nella vita.
- Cantare o recitare i Mantra connessi alla Dea (che ti illustrerò in uno dei prossimi paragrafi).
- Contemplare le immagini sacre della di Dhumavati e non sottrarti a ciò che può apparire “sgradevole”.
- Introdurre esercizi di Pranayama tranquillizzanti come, ad esempio, Purna Pranayama (la Respirazione Yogica Completa) e Ujjayi Pranayama (il Respiro del Vittorioso).
Ma se la tua pratica è già ad un livello avanzano puoi affidarti al potere purificatore di Pranayama Rivitalizzanti come Kapalabhati (il Respiro di Fuoco) o Bhastrika (il Respiro a Mantice).
Asana per Dhumavati
Per poter fare esperienza diretta dell’energia di Dhumavati potresti provare a praticare con consapevolezza una serie di posizioni Yoga con Flessione in avanti, detti anche Asana di Chiusura.
Dopotutto si tratta di Posizioni Yoga che possono condurti ad uno stato di completo abbandono. E, proprio l’abbandono, rappresenta una qualità fondamentale per la comprensione, in quanto, solo lasciando andare le vecchie credenze si può fare spazio al “nuovo”.
Inoltre, per entrare in contatto con le qualità di Dhumavati, potresti sperimentare e approfondire la tua pratica sul tappetino con quelle Posizioni Yoga chiamate Asana da Meditazione. Tra l’altro si tratta di posture che favoriscono l’attivazione dei Chakra più alti: Ajna e Sahasrara; perfette per conciliare quello che il Saggio Patanjali definisce come il “ritiro dei sensi”, vale dire lo Stato di Pratyahara.
Ecco un elenco di posizioni Yoga con Flessione in avanti:
- Uttanasana (la Posizione Yoga dell’Allungamento Intenso)
- Paschimottanasana (la Posizione Yoga della Parte Posteriore del Corpo Distesa)
- Janu Sirsasana (la Posizione Yoga della Testa sul Ginocchio)
- Krounchasana (la Posizione Yoga dell’Airone)
- Adho Mukha Virasana (la posizione Yoga dell’Eroe che Guarda in Basso)
- Baddha Konasana (la Posizione Yoga dell’Angolo Contenuto)
- Brahmasana (la Posizione Yoga di Brahma)
- Gomukhasana (la Posizione Yoga del Muso di Vacca)
- Parsvottanasana (la Posizione Yoga dell’Allungamento Intenso Laterale)
- Prasarita Padottanasana (la Posizione Yoga dello Stiramento Intenso)
- Triang Mukhaikapada Pashimottanasana (la Posizione Yoga in Estensione su una Gamba)
- Upavistha Konasana (la Posizione Yoga Seduta ad Angolo)
- Kurmasana (la Posizione Yoga della Tartaruga)
Di seguito, invece, alcuni Asana da Meditazione:
- Baddha Konasana (la Posizione Yoga dell’Angolo Contenuto)
- Siddhasana (la Posizione Yoga Perfetta)
- Sukasana (la Posizione Yoga Semplice a gambe incrociate)
- Ardha Padmasana (la Posizione Yoga del Mezzo Loto)
- Padmasana (la Posizione Yoga del Loto)
- Virasana (la Posizione Yoga dell’eroe o del Fulmine)
- Savasana (la Posizione Yoga del Cadavere)
- Tadasana (la Posizione Yoga della Montagna)
Meditazione per Dhumavati | VIDEO
Per riuscire ad intuire i doni di Dhumavati potresti dedicarti con maggior costanza alla pratica della Meditazione. In particolare mi permetto di suggerirti di trovare una posizione comoda in cui mantenere la schiena ben eretta.
Comincia a trovare il contatto con il tuo respiro e lascia andare ogni pensiero, ogni tipo di preoccupazione. Infine, preparati ad accogliere la sensazione del Vuoto, lo Stato che contraddistingue proprio Dhumavati.
Se sei alle prime armi ti consiglio di lasciarti condurre da un Insegnante esperto.
Di seguito ti propongo un’interessante Meditazione guidata dal Maestro Igor Cerfolli, fondatore e Direttore didattico della Scuola di Formazione Yoga Planet 👇
Mantra per Dhumavati
Anche alla Dea Dhumavati vengono associati diversi Mantra all’interno della tradizione induista. Come saprai, affidarsi al potere di autoguarigione dei Suoni e delle Vibrazioni può avere effetti davvero potenti sul nostro sistema corpo-mente.
Non a caso Yoga Planet ha ideato uno specifico Master di Formazione dedicato proprio a questa branca: il nuovissimo Corso Insegnanti Yoga del Suono!
Corri a scoprire di cosa si tratta 😉
Ad ogni modo devi sapere che i Mantra rappresentano una sorta di “formula sacra di suoni”, un prezioso “strumento” per concentrare e fermare la mente in un punto, lasciando le Corde della Coscienza libere di “vibrare”. Pertanto, puoi decidere di far vibrare il tuo Mantra a voce alta, cantarlo o pronunciarlo mentalmente. In ogni caso, secondo la tradizione, andrebbe recitato per 108 volte. Meglio se con una Mala per non perdere il “conteggio”.
Ed ecco il Bija Mantra per Dhumavati, cioè il “Mantra Seme”:
«DHUM»
Un altro Mantra molto utilizzato per invocare Dhumavati è:
«DHUM DHUM DHUMAVATI SWAHA»
Che potremmo tradurre come:
«Fumo, fumo, Colei che è fatta di fumo, io saluto»
Questo Mantra contiene una ripetizione della sua sillaba Dhum. Si tratta di una formula che spesso viene usata nel culto di Dhumavati, a volte in combinazione con il suo Yantra. Infatti si crede che possa creare un fumo protettivo che protegga il devoto dalla negatività e dalla morte.
Dhumavati nella tua vita: perché invocare la Dea?
Come visto, nonostante Dhumavati rappresenti ciò che solitamente tendiamo a fuggire, è una Dea potente la cui energia non può essere dispersa tanto facilmente… Del resto, qualsiasi processo di crescita, comprende anche una fase difficile ma necessaria: una fase di vuoto.
Ecco quindi alcune occasioni in cui potrebbe essere davvero utile chiedere la protezione di Dhumavati:
- Per elaborare una cocente delusione
- Per accettare la vecchiaia
- Per trovare doni inaspettati dalla perdita
- Per scoprire la libertà del lasciare andare
- Per superare la disapprovazione
- Per trovare l’umore e la sapienza necessari per affrontare la vecchiaia
- Per convivere con l’emarginazione
- Per sperimentare l’assenza di Ego come tappa della tua pratica Yoga
- Per ottenere un sostegno durante qualsiasi trasformazione
- Per avere aiuto in un momento difficile di rinnovamento
- Se hai bisogno di una mano in un momento di difficoltà
- Per affrontare una malattia o la morte
- Per trascendere la sensazione di non valere nulla
- Per avere compassione nei confronti dei più deboli, anziani o malati
- Per raggiungere lo Stato di Meditazione libero dai pensieri
- Se stai cercando di migliorare la tua spiritualità
Il culto indiano della Dea
Come visto, rendere omaggio alla Dea Dhumavati può portare a diversi benefici. Può aiutare a liberare i devoti dalla paura della morte, può aiutarli a superare periodi difficili e può portare loro conoscenza e saggezza.
Nello specifico, il culto di Dhumavati è diffuso in tutto il mondo induista, ma è particolarmente forte nelle regioni del Nord dell’India, come l’Uttar Pradesh, il Bihar e il Bengala occidentale. I suoi devoti sono spesso persone che si trovano in situazioni difficili, come vedovi, orfani o chi è alle prese con problemi finanziari o di salute.
Il Festival di Dhumavati viene celebrato ogni anno nel mese di Jyestha, che corrisponde a maggio o giugno nel calendario gregoriano. Si ritiene che in questo periodo la Dea sia scesa sulla Terra per aiutare i suoi devoti.
I rituali del Festival variano a seconda della regione. In generale, i devoti si alzano presto la mattina, si lavano e si vestono di abiti neri. Poi vanno al tempio di Dhumavati per elargire preghiere e offerte. Le offerte comuni includono fiori, incenso, candele e offerte di cibo nero.
Alcune delle pratiche comuni che vengono eseguite durante il festival di Dhumavati includono:
- Dhumavati Puja: un rituale di adorazione in cui i devoti offrono preghiere e offerte a Dhumavati.
- Dhumavati Yantra: lo Yantra di Dhumavati è un simbolo sacro che viene usato per invocare la sua benedizione.
- Dhumavati Mantra: i Mantra di Dhumavati rappresentano una potente preghiera che viene usata per meditare sulla Dea.
Conclusioni
E anche oggi siamo giunti al termine di questo viaggio alla scoperta di Dhumavati: una delle rare Dee che non è convenzionalmente bella. Addirittura minacciosa e infausta, specialmente per chi desidera esclusivamente le comodità della vita. Eppure, sono certa che prima o poi la delusione possa far visita a chiunque. Che la fortuna possa esaurirsi. Così come il prestigio. Per di più la forza ci abbandonerà, perlomeno nella stagione della nostra vecchiaia…
E allora, perchè non affidarsi al potere di questa Shakti capace di offrirci i doni più preziosi del distacco interiore, del vuoto e della libertà?
Se desideri approfondire l’argomento ti suggerisco di iscriverti al nostro Corso di Yoga Online al Femminile… Potrai seguire le lezioni comodamente da casa tua e in qualunque momento!
Inoltre ti ricordo che puoi scegliere di intraprendere uno specifico Percorso di Yoga personalizzato 1-ad-1 dedicato alla Potenza della Dea.
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Io ti aspetto molto presto qui sul blog Blog di Yoga Planet con un nuovo articolo!
Namastè
Francesca Nera 🙏🏻